RAYA E L ULTIMO DRAGO

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(Raya and the Last Dragon - 2021)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Don Hall, Carlos López Estrada, Paul Briggs, John Ripa
Sceneggiatura di: Qui Nguyen, Adele Lim
Storia di: Paul Briggs, Don Hall, Adele Lim, Carlos López Estrada, Kiel Murray, Qui Nguyen, John Ripa, Dean Wellins

Prodotto da: Peter Del Vecho, Osnat Shurer
Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni: Walt Disney Animation Studios
Edizione Italiana: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia

USCITA ITALIANA: 5 MARZO 2021

Il 59° classico Disney ci porta in un tempo e una terra fantastica, dove un popolo prospero vive in armonia con antichi animali saggi e magici. Ma, si sa, l'indole umana è da sempre attirata dal potere, il cui male si riflette a tutta la popolazione.

La vita del popolo del regno di Kumandra che vive lungo il grande fiume a forma di Drago scorre serena fino all'arrivo di spiriti maligni chiamati Druun che tramutano qualunque essere vivente in una statua di pietra. In loro soccorso arrivano i potenti Draghi che combattono questi esseri rimanendo a loro volta pietrificati, tutti tranne uno, il più giovane di loro, il drago Sisu, i cui fratelli consegnano le loro essenze condensate in un unica gemma con il potere di spazzare via i Druun e riportare in vita gli esseri di pietra. Ma questa gemma invece di una fonte di ispirazione per gli umani causa solo una feroce lotta di potere tra essi. Dopo cinquecento anni solo uno dei sovrani, il guardiano della gemma Benja, è l'unico che vuole riportare la pace nel regno, ma durante questo incontro tutto l'astio dei singoli popoli viene fuori e la gemma viene rotta e separata, riportando sulla terra i Druun. Sarà la figlia di Benja, Raya, ad intraprendere un lungo viaggio alla ricerca dell'ultimo drago per rimediare agli errori del passato.

Il nuovo progetto originale degli studios di Topolino ambientato nei paesi asiatici dopo Mulan, si sposta un po' più a sud-est, tra Thailandia, Vietnam, Cambogia, Birmania, Indonesia, Filippine e Laos, tutti posti visitati dagli autori come spunto per la storia e le ambientazioni. Ma una produzione anche un po' travagliata che ha visto l'ingresso in campo di due nuovi registi a meno di un anno dalla prima e una scrittura che coinvolto ben otto persone. Una produzione che riporta comunque tutti i classici canoni Disney, dalla giovane eroina alla missione importante e fuori dalla sua portata il tutto infarcito di messaggi ottimistici di amicizia, unione, fiducia, crescita interiore e molto altro. Elementi che non portano molta originalità al progetto, non all'incipit o alla struttura almeno. L'ambientazione e gli elementi asiatici invece hanno un loro appeal e forniscono il maggiore apporto di originalità al titolo.

La storia è comunque complessa, narrata in un arco temporale lungo e con numerose scene necessarie alla sua struttura. Questo si traduce in un ritmo serrato per non andare oltre i canonici 90-100 minuti (il totale è di poco sopra) e obbligando i suoi autori a non poter approfondire la storia di praticamente alcun personaggio se non il principale. Scelte che incidono profondamente sul progetto e che lo indirizzano più sul genere azione-avventura, con numerose scene di combattimento a contorno e lasciando le emozioni (il cuore) a molta distanza. Alcuni personaggi apportano anche quel po' di umorismo che non guasta mai e che contrasta con la serietà della protagonista, con un cocktail finale mediamente funzionante, ben calibrato e, anche se con la conclusione molto scontata, capace di riservare qualche idea solo nella parte finale, atta a destare lo spettatore da una fase calante cui la storia si avvia prima del finale.

Il design generale riporta ovviamente uno stile molto orientale mentre sembra poco funzionale quello del drago, una scelta poco incisiva e poco maestosa rispetto alle leggende dietro il loro nome. L'aspetto visivo infine non ha bisogno di alcun commento. Gli studios ormai offrono una qualità di animazioni, di effetti speciali e di dettaglio delle ambientazioni molto alto da concorrere con la realtà, ma i produttori comunque tendono a distaccarsi da essa imponendo velocità di movimenti o azioni più vicine alle classiche deformazioni/esagerazioni delle commedie animate occidentali.







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